Ristorante

Più o meno era il 1984, mi ricordo queste verdure ben tagliate e distinte tra loro nelle apposite ciotoline sopra al lavandino della nostra cucina. Mi ricordo che ero in casa con la nonna paterna (nonna Pia), e gli domandai cosa fossero quelle verdure e a cosa servissero... anche lei non lo sapeva esattamente. Così abbiamo telefonato a mamma che lavorava: “Ciao mamma, cosa devi fare con queste verdure?” Rispose: ”l’insalata russa”; Io: ”Come si fa ? ” Mi spiegò, e la sera mangiammo l'insalata russa, e da quel giorno capii che la mia vita sarebbe girata intorno al cibo.
Fare certe cose a soli 7 anni non è soltanto passione o curiosità, è qualcosa che va oltre. Qualcosa che si ha sicuramente ancor prima di nascere.

Si, io sono certo che è venuto al mondo prima il cuoco Simone e poi Simone.

E' un gioco bellissimo, un gioco senza traguardo, non si smette mai e alla fine in maniera naturale inizi ad interpretare il tuo gioco con l’esperienza degli anni e le origini a cui appartieni.

Non sono legato ad un solo territorio, ma faccio mie tutte le tradizioni e da lì inizio a creare fondendole tra loro.
Così iniziano incontri di ingredienti che si vanno a sposare in maniera lineare. I miei piatti nascono cosi: pensieri, unione, studi, ricerca e amore. Sempre. In ogni istante della mia vita. Non smetto mai.

Fondamentalmente un bravo cuoco è un bambino che gioca tutta la vita a fare un mestiere da grande.
Beh... io sono ancora un bambino, quel bambino di 7 anni del 1984.